Depressi cronici, state alla larga da questo romanzo.
Gente debole di stomaco, rifuggitelo.
Ho concluso il 2015 con questo romanzo, il mio primo di Saramago, e vi giuro che a saperlo non l'avrei letto per ultimo.
Non fraintendetemi, il romanzo è stupendo, ho scoperto grazie a lui che adoro lo stile "stream of consciousness" e che Saramago potrebbe diventare uno dei miei scrittori preferiti. Ma leggerlo in chiusura d'anno, come ultimo libro, non lo so, non mi è piaciuto. Rispetto allo scorso anno, il cui ultimo libro è stato La torre nera di King, mi è sembrata un'amara conclusione.
Cosa succederebbe agli uomini se diventassero d'improvviso ciechi senza un motivo? Se la cecità fosse un virus ad alta contagiosità e diffondesse velocemente e senza risparmiare nessuno?
Saramago ci descrive in un romanzo ad altissima tensione il Caos che ne deriva, mantenendo un'unica luce: una sola donna sembra essere rimasta immune all'improvviso biancore che ha offuscato gli occhi di tutti. Ed è attraverso i suoi occhi che noi riusciamo a guardare le vite dei ciechi intorno a lei, la loro disperazione e la loro degradazione.
Che cosa significa la cecità dell'uomo? Cosa succede quando è privato di uno solo dei sensi? E' la sua vera personalità quella che viene fuori o ne è solo una distorta fotocopia? Perché sembra che la degradazione vinca sul buonsenso e sulla civiltà? Non so rispondere a questa domanda e probabilmente nemmeno Saramago può. Ma il suo ritratto è stato talmente vivo e logico (in un certo senso) che stento a immaginare una realtà diversa in quelle condizioni. Lui ci guida nella scoperta di quel mondo nuovo e noi siamo costretti ad ammettere che probabilmente sarebbe davvero così, che l'uomo scenderebbe la china del suo peccato molto più profondamente di quanto già non faccia.
E non esiste un motivo. Questa è la vera follia, il vero orrore.
La totale mancanza di segni di dialogo, la quasi totale assenza di punteggiatura potrebbero rendere questo romanzo un po' ostico, all'inizio, perlomeno a chi non è abituato al genere. Ma io l'ho trovato molto scorrevole. Ho avuto più difficoltà a leggere alcuni passi per il tema trattato più che per l'assenza di punti o virgole. In alcuni passaggi mi sono quasi sentita fisicamente male, per la crudezza e il forte realismo di ogni parola.
Ultimamente mi capita di leggere libri "forti", sia per tema che per linguaggio, ma non mi hanno fatto l'impressione che temevo. Insomma, sono sempre cresciuta a pane e Piccole donne, non sapevo ancora di poter sopportare gente del calibro di McCarthy, Saramago e (a volte) McEwan. Invece ho scoperto che mi piacciono, mi appassionano e anche se non li consiglierei di certo come lettura di svago, devo assolutamente consigliarli a chi vuole provare emozioni forti, contrastanti e a volte anche un po' disgustose/disgustate.
Ripeto: questo libro non è adatto ai deboli di stomaco e agli impressionabili, ma per tutti gli altri: fatevi sotto.
Anarchic Rain
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